Il purgatorio degli scrittori? La post-produzione!
Scrivere un libro, almeno per quanto mi riguarda, non occupa mai molto del mio tempo. Non perché io non ci metta tutto il mio impegno e la mia attenzione, ovviamente, bensì perché le storie che racconto sono nella mia testa e scalciano per uscire.
Per me, il momento in cui metto la parola fine a uno dei miei manoscritti, è un attimo di paradiso. Sento addirittura gli angeli che cantano - o magari è solo la figlia dell'inquilina di sotto che fa le prove per X-Factor?- va be', indifferentemente da ciò, io in quel momento godo.
Poi la realtà di ciò che mi aspetta discende su di me. Mica come una nebbiolina leggera, no-no. E' più tipo una valanga di neve o uno tsunami di proporzioni spaventose. Sì, perché nel preciso istante in cui mi rendo conto che devo:
- iniziare l'editing
- finire l'editing
- dare il libro in lettura
- fare un ulteriore editing
- aggiustare la formattazione
- filtrare il file per la versione Kindle
- procedere con l'ideazione della copertina
ecco, in quel preciso istante, io discendo nel purgatorio.
In effetti il purgatorio è meglio dell'inferno, almeno questo è ciò che dicono i miei personaggi, ma non essendoci mai stata prima tendo a mantenere un paio delle mie riserve. I miei informatori non sono poi tanto degni di fiducia... parliamo di demoni, dopotutto!
Ad ogni modo, ora che il dado è tratto e finalmente posso concentrarmi sulla parte dell'attività che mi piace di più, cioè scrivere, mi sento molto soddisfatta e più vicina al mio piccolo appezzamento di terra, proprio lì... nel giardino dell'Eden.
Grazie al cielo, il prossimo volume di La Stirpe di Belial uscirà solo nel 2016!