venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale a tutti

Molti, in questo giorno, festeggiano l'arrivo di Babbo Natale, mentre altri festeggiano la nascita di Gesù bambino. Ora, sappiamo che Babbo Natale è una figura allegorica e che Gesù nacque storicamente in primavera. Si rende quindi evidente che il 25 dicembre è solo una data simbolica. D'accordo, ma cosa sta a simboleggiare?
Sono dell'idea che ognuno di noi sia libero di scegliere per sé. Siamo adulti e vaccinati, no?
Io ho scelto di credere che il significato di questo giorno stia nella possibilità di riunirmi con i miei cari, anche quelli più lontani, per passare con loro del tempo che altrimenti sarebbe occupato da impegni lavorativi e scolastici o dai ritmi frenetici delle nostre vite.
Quindi, il mio augurio per tutti voi quest'anno, è di passare un buon 25 dicembre, un giorno sereno. Un giorno nel quale possiate donare tanto amore ai vostri cari per riceverne altrettanto in dono, facendone tesoro. E in ogni caso, vi invito a ricordare che sarebbe giusto essere buoni tutto l'anno e non solo un giorno su 365, quindi fate i bravi, mi raccomando. Sempre.
Un abbraccio.

mercoledì 9 dicembre 2015

PUNTI DI VISTA

Avete mai discusso della "morte" in famiglia? Non parlo del desiderio di scannare vostra sorella o vostro fratello perché vi sta soffiando l'ultima tartina o l'ultimo pasticcino, no... io parlo di un discorso serio e articolato sulla morte e quanto ne consegue. Nella mia famiglia è accaduto più volte e solitamente nel periodo natalizio, perché è l'unico momento dell'anno in cui siamo davvero tutti riuniti nella stessa città. 

Negli ultimi anni c'è stata una diatriba tra me e una delle mie sorelle maggiori. Lei è una cattolica cristiana credente e praticante; nessuno scandalo della Chiesa sembra toccare la sua fede nell'istituzione del Vaticano. 
Io sono credente... in DIO, sotto qualunque nome Egli agisca; dico questo perché sono convinta che Dio ci abbia donato degli insegnamenti, ma non delle religioni (quelle le ha create l'uomo) e non credo assolutamente negli intermediari (profeti, preti, capi spirituali, eccetera).

Premesso ciò, l'ultima discussione tra me e mia sorella verteva sul fatto di andare o non andare a trovare i nostri cari in cimitero. Lei è convinta che il loro spirito aleggi attorno alle loro tombe e che possa sentirli più vicini quando è lì a pregare. 
Per me una tomba non è altro che una lastra di freddo marmo che giace su una fossa nella quale è stata calata una bara che contiene il corpo in decomposizione di uno dei nostri cari. Mi dispiace ma non posso credere che lo spirito di mia madre o di mio padre o di mio fratello sia ancora legato a della carne morta, sepolta sotto due metri di terra. Sarebbe troppo triste e inutile. Preferisco credere che una volta morto il corpo, il loro spirito lo abbia abbandonato.

Non so se esiste il paradiso, se lo spirito (o le anime) dei defunti possano entrarci o debbano attendere il giudizio universale, o se sono solo balle che ci raccontiamo per paura di una realtà che non ci darebbe speranze: il nulla nell'aldilà. So però che quando voglio sentirmi vicina a mia madre o a mio padre o a mio fratello, non devo fare altro che pensare a loro. Il loro spirito è nel mio cuore con l'affetto che provo ed è nella mia mente attraverso il ricordo che ho di loro. Non ho bisogno di una lapide, di un cimitero o di una messa di commemorazione in chiesa per continuare ad amarli e ricordarli.

In fondo, Gesù morì il venerdì pomeriggio e già la domenica non era più nel luogo della sua sepoltura: vorrà pur dire qualcosa... o no? ;) 
[Lui è risorto, so che non fa testo, ma mi piace stuzzicare mia sorella!]