sabato 16 aprile 2016

I volti di La Stirpe di Belial

Fotografia Davide Ederle/Modello Enrico Pacella
Parlando con un'amica tempo fa, ella mi disse che tutti gli artisti -  ivi compresi gli scrittori - possiedono una vena di pazzia intestina, ed è grazie ad essa che questi possono essere bravi in ciò che fanno.
Pazza. Sì, mi ci vedevo e mi ci sentivo in qualche modo, quindi assentii. Tuttavia, qualche settimana più tardi, iniziai a preoccuparmi lievemente.

Vorrei premettere che, sebbene io spesso parli ad alta voce con i personaggi dei miei romanzi, solitamente mi limito a vederli SOLO con gli occhi della mia mente, pertanto capirete che mi è venuto un mezzo attacco di panico quando ho iniziato a vederli ANCHE nella vita reale.
Ma facciamo un passo alla volta.

Andava tutto bene. Avevo appena finito di correggere una scena del secondo romanzo della saga - che ritraeva Lilith e Agaliarept - quando decisi di fare una pausa. Entrai in fb e gironzolai, mettendo il naso negli affari altrui. Fu così che arrivai sulla pagina del fotografo e anche mio caro amico dai tempi di IRC, Davide Ederle.

Iniziai a salivare e, forse per questo, sentii un certo inaridimento della gola: lì, davanti ai miei occhi c'era Agaliarept. Nell'atto di ruggire di rabbia, con gli occhi alzati al cielo, il Grande Generale di Lucky era in tutto e per tutto come lo avevo visto pochi minuti prima, mentre correggevo il capitolo che lo riguardava.
Porca paletta!

Chiamai immediatamente Davide e gli feci la corte per giorni. Volevo quella foto, volevo il mio Agaliarept! Dopo un tempo che mi parve interminabile, finalmente ricevetti notizia che il modello mi avrebbe permesso di utilizzare la sua immagine per il mio personaggio. Felicissima, iniziai a cercare anche gli altri volti che potevano rappresentare i personaggi che avevo creato.
Sono passati mesi da quel giorno. Non ho ancora trovato tutti i miei personaggi, ma ho già alcune foto che li rappresentano e vorrei condividerle con voi.


E' con grande piacere, quindi, che vi invito a dare un'occhiata alla pagina dei personaggi di La Stirpe di Belial.
Ringraziando Davide Ederle, autore delle fotografie, e tutti i modelli che ad oggi hanno dato il loro benestare alla pubblicazione della loro immagine sul mio sito ufficiale.
Grazie di cuore!
Un abbraccio, vostra P.


giovedì 7 aprile 2016

Una serie su Lucifero ed è subito scandalo!

Ah, i bigotti! Il mio pane quotidiano. 
Quando ho pubblicato il primo volume della saga "La Stirpe di Belial", che parla proprio di Satana, la sua progenie e della dissolutezza di alcuni individui della Chiesa - sebbene in chiave più leggera in confronto a quanto pubblicato da altri scrittori del genere - mi sono scontrata con un muro di critiche e bigottismo religioso.
Al di là del fatto che rispetto le idee altrui, benché gli altri non rispettino spesso le mie, non mi sono scoraggiata e sono andata avanti con i miei progetti. Il secondo volume della saga, infatti, sarà pubblicato a breve, in barba a chi mi vuol male.
Io sono solo una sconosciuta e le rimostranze nei miei confronti (s)fortunatamente non hanno avuto chissà quale impatto mediatico o virale; chi non può dire altrettanto è, invece, la produzione di una serie televisiva intitolata Lucifer.
Loro si sono trovati nella burrascosa azione di mamme americane indignate e pronte a etichettare il loro prodotto come PERICOLOSO.
Pericoloso? Ignobile menzogna, pazzia.
Io ho guardato Lucifer, dietro indicazione della mia carissima amica Jalila, e l'ho trovata una serie formidabile.
E' piena di spunti di riflessione, introspettiva, accurata, e senza dubbio, porta una ventata d'aria fresca. 
Il mistero della fede, la Chiesa con i suoi ministri di Dio corrotti, la commercializzazione della fede stessa (Natale, Pasqua, ecc...) queste cose sono sbagliate. Queste cose sono pericolose. La divinazione del Male è pericolosa. Una serie televisiva come questa? Assolutamente NO.
Perché dico questo? Perché a mio avviso c'è un equilibrio nell'universo. Un equilibrio che previene che possa esistere il bene senza la sua controparte (come riconosceremmo l'uno se non esistesse l'altro?). Il male è nel mondo, un mondo creato da Dio. Dio ha creato in principio gli angeli, poi a seguire il cielo, la terra, la fauna, la flora, gli esseri umani - sebbene non in quest'ordine - questo ci dice la Bibbia. Tutto è stato creato da lui, persino Satana.
Dio è la divinità gelosa (non esiste altro Dio all'infuori di me), la divinità iraconda (Sodoma e Gomorra, il diluvio universale, Babele vi dicono qualcosa?), la divinità generosa (dopo aver dato a Satana modo di colpire Giobbe innumerevoli volte, ferendolo profondamente, non ha forse ricompensato quest'ultimo con il doppio di quanto gli era stato tolto?), la divinità prona al perdono - per salvarci, e darci un'altra possibilità di redenzione, ha sacrificato il suo stesso figlio!
Dio è tante cose, e leggendo la Bibbia, si possono notare i diversi stadi di transizione della sua personalità, le varie sfaccettature del suo carattere. Dio è cambiamento!
Premesso tutto ciò, quindi, e nel pieno rispetto delle credenze religiose di ognuno, credo di poter affermare questa serie, che parla di cambiamento e crescita interiore, di "contrasti familiari" - se vogliamo - e nel contempo ci fa sorridere oltre che riflettere, be', è una serie televisiva che non può assolutamente nuocere a nessuno.
Togliamoci i paraocchi: nessuno è completamente cattivo o completamente buono, neppure Satana! E io ne so qualcosa: ci ho scritto una serie di libri! ;)

venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale a tutti

Molti, in questo giorno, festeggiano l'arrivo di Babbo Natale, mentre altri festeggiano la nascita di Gesù bambino. Ora, sappiamo che Babbo Natale è una figura allegorica e che Gesù nacque storicamente in primavera. Si rende quindi evidente che il 25 dicembre è solo una data simbolica. D'accordo, ma cosa sta a simboleggiare?
Sono dell'idea che ognuno di noi sia libero di scegliere per sé. Siamo adulti e vaccinati, no?
Io ho scelto di credere che il significato di questo giorno stia nella possibilità di riunirmi con i miei cari, anche quelli più lontani, per passare con loro del tempo che altrimenti sarebbe occupato da impegni lavorativi e scolastici o dai ritmi frenetici delle nostre vite.
Quindi, il mio augurio per tutti voi quest'anno, è di passare un buon 25 dicembre, un giorno sereno. Un giorno nel quale possiate donare tanto amore ai vostri cari per riceverne altrettanto in dono, facendone tesoro. E in ogni caso, vi invito a ricordare che sarebbe giusto essere buoni tutto l'anno e non solo un giorno su 365, quindi fate i bravi, mi raccomando. Sempre.
Un abbraccio.

mercoledì 9 dicembre 2015

PUNTI DI VISTA

Avete mai discusso della "morte" in famiglia? Non parlo del desiderio di scannare vostra sorella o vostro fratello perché vi sta soffiando l'ultima tartina o l'ultimo pasticcino, no... io parlo di un discorso serio e articolato sulla morte e quanto ne consegue. Nella mia famiglia è accaduto più volte e solitamente nel periodo natalizio, perché è l'unico momento dell'anno in cui siamo davvero tutti riuniti nella stessa città. 

Negli ultimi anni c'è stata una diatriba tra me e una delle mie sorelle maggiori. Lei è una cattolica cristiana credente e praticante; nessuno scandalo della Chiesa sembra toccare la sua fede nell'istituzione del Vaticano. 
Io sono credente... in DIO, sotto qualunque nome Egli agisca; dico questo perché sono convinta che Dio ci abbia donato degli insegnamenti, ma non delle religioni (quelle le ha create l'uomo) e non credo assolutamente negli intermediari (profeti, preti, capi spirituali, eccetera).

Premesso ciò, l'ultima discussione tra me e mia sorella verteva sul fatto di andare o non andare a trovare i nostri cari in cimitero. Lei è convinta che il loro spirito aleggi attorno alle loro tombe e che possa sentirli più vicini quando è lì a pregare. 
Per me una tomba non è altro che una lastra di freddo marmo che giace su una fossa nella quale è stata calata una bara che contiene il corpo in decomposizione di uno dei nostri cari. Mi dispiace ma non posso credere che lo spirito di mia madre o di mio padre o di mio fratello sia ancora legato a della carne morta, sepolta sotto due metri di terra. Sarebbe troppo triste e inutile. Preferisco credere che una volta morto il corpo, il loro spirito lo abbia abbandonato.

Non so se esiste il paradiso, se lo spirito (o le anime) dei defunti possano entrarci o debbano attendere il giudizio universale, o se sono solo balle che ci raccontiamo per paura di una realtà che non ci darebbe speranze: il nulla nell'aldilà. So però che quando voglio sentirmi vicina a mia madre o a mio padre o a mio fratello, non devo fare altro che pensare a loro. Il loro spirito è nel mio cuore con l'affetto che provo ed è nella mia mente attraverso il ricordo che ho di loro. Non ho bisogno di una lapide, di un cimitero o di una messa di commemorazione in chiesa per continuare ad amarli e ricordarli.

In fondo, Gesù morì il venerdì pomeriggio e già la domenica non era più nel luogo della sua sepoltura: vorrà pur dire qualcosa... o no? ;) 
[Lui è risorto, so che non fa testo, ma mi piace stuzzicare mia sorella!]

martedì 17 novembre 2015

INCONTRI FORTUITI

Gli incontri fortuiti hanno molte sfaccettature: ce ne sono di importanti, di inevitabili (anche se avremmo preferito evitarli) e di irrilevanti.
Nel corso della mia vita ho avuto diversi incontri fortuiti importanti. Uno di questi è capitato in dicembre 1999, quando ho incontrato per la prima volta quello che definisco uno dei miei migliori amici, Fabio. 
Chi dice che non può esistere amicizia tra uomo e donna, dice una sciocchezza. Fabio per me è sempre stato un amico, come io sono sempre stata un'amica per lui. 
E' la classica persona che fa di tutto per mostrare che non gli importa niente di nessuno, ma fatica a nascondere la sua reale natura, quella di una persona gentile e generosa d'animo. 
All'epoca era uno studente della scuola superiore, ma già riuscivo a intravedere l'uomo che è diventato oggi. Un uomo che quando ho bisogno di un favore si fa in quattro per accontentarmi, un uomo che "ascolta" i desideri di mia figlia di sei anni e li elabora, cercando di renderli reali - anche se si tratta di piccole cose.
Ora quell'uomo convive con una donna della mia età ed è felice! Non so dire quanto questo mi renda fiera ed euforica per lui. L'ho visto crescere, siamo cresciuti insieme in qualche modo, nonostante la differenza d'età, e oggi siamo a questo punto della nostra vita, ancora insieme.
Sono sfacciatamente fortunata, devo ammetterlo, perché Fabio ha trovato una donna meravigliosa, Manuela, che personalmente apprezzo tantissimo per più di una ragione. Non avevo mai visto Fabio così pienamente soddisfatto da una relazione; mai l'avevo visto così sicuro di sé e della sua compagna, quindi già solo per questo adoro Manuela. Ma questa donna è diventata per me una carissima amica, con cui posso relazionarmi, ridere e scherzare, oppure discutere e scambiare idee.
E' proprio vero che se trovi un amico, trovi un tesoro. Io ne ho addirittura trovati due di forzieri colmi d'oro!

giovedì 8 ottobre 2015

IL PURGATORIO DEGLI SCRITTORI

Il purgatorio degli scrittori? La post-produzione!


Scrivere un libro, almeno per quanto mi riguarda, non occupa mai molto del mio tempo. Non perché io non ci metta tutto il mio impegno e la mia attenzione, ovviamente, bensì perché le storie che racconto sono nella mia testa e scalciano per uscire.

Per me, il momento in cui metto la parola fine a uno dei miei manoscritti, è un attimo di paradiso. Sento addirittura gli angeli che cantano - o magari è solo la figlia dell'inquilina di sotto che fa le prove per X-Factor?- va be', indifferentemente da ciò, io in quel momento godo.

Poi la realtà di ciò che mi aspetta discende su di me. Mica come una nebbiolina leggera, no-no. E' più tipo una valanga di neve o uno tsunami di proporzioni spaventose. Sì, perché nel preciso istante in cui mi rendo conto che devo:

  • iniziare l'editing
  • finire l'editing
  • dare il libro in lettura
  • fare un ulteriore editing
  • aggiustare la formattazione
  • filtrare il file per la versione Kindle
  • procedere con l'ideazione della copertina

ecco, in quel preciso istante, io discendo nel purgatorio.
In effetti il purgatorio è meglio dell'inferno, almeno questo è ciò che dicono i miei personaggi, ma non essendoci mai stata prima tendo a mantenere un paio delle mie riserve. I miei informatori non sono poi tanto degni di fiducia... parliamo di demoni, dopotutto!

Ad ogni modo, ora che il dado è tratto e finalmente posso concentrarmi sulla parte dell'attività che mi piace di più, cioè scrivere, mi sento molto soddisfatta e più vicina al mio piccolo appezzamento di terra, proprio lì... nel giardino dell'Eden.
Grazie al cielo, il prossimo volume di La Stirpe di Belial uscirà solo nel 2016!