mercoledì 9 dicembre 2015

PUNTI DI VISTA

Avete mai discusso della "morte" in famiglia? Non parlo del desiderio di scannare vostra sorella o vostro fratello perché vi sta soffiando l'ultima tartina o l'ultimo pasticcino, no... io parlo di un discorso serio e articolato sulla morte e quanto ne consegue. Nella mia famiglia è accaduto più volte e solitamente nel periodo natalizio, perché è l'unico momento dell'anno in cui siamo davvero tutti riuniti nella stessa città. 

Negli ultimi anni c'è stata una diatriba tra me e una delle mie sorelle maggiori. Lei è una cattolica cristiana credente e praticante; nessuno scandalo della Chiesa sembra toccare la sua fede nell'istituzione del Vaticano. 
Io sono credente... in DIO, sotto qualunque nome Egli agisca; dico questo perché sono convinta che Dio ci abbia donato degli insegnamenti, ma non delle religioni (quelle le ha create l'uomo) e non credo assolutamente negli intermediari (profeti, preti, capi spirituali, eccetera).

Premesso ciò, l'ultima discussione tra me e mia sorella verteva sul fatto di andare o non andare a trovare i nostri cari in cimitero. Lei è convinta che il loro spirito aleggi attorno alle loro tombe e che possa sentirli più vicini quando è lì a pregare. 
Per me una tomba non è altro che una lastra di freddo marmo che giace su una fossa nella quale è stata calata una bara che contiene il corpo in decomposizione di uno dei nostri cari. Mi dispiace ma non posso credere che lo spirito di mia madre o di mio padre o di mio fratello sia ancora legato a della carne morta, sepolta sotto due metri di terra. Sarebbe troppo triste e inutile. Preferisco credere che una volta morto il corpo, il loro spirito lo abbia abbandonato.

Non so se esiste il paradiso, se lo spirito (o le anime) dei defunti possano entrarci o debbano attendere il giudizio universale, o se sono solo balle che ci raccontiamo per paura di una realtà che non ci darebbe speranze: il nulla nell'aldilà. So però che quando voglio sentirmi vicina a mia madre o a mio padre o a mio fratello, non devo fare altro che pensare a loro. Il loro spirito è nel mio cuore con l'affetto che provo ed è nella mia mente attraverso il ricordo che ho di loro. Non ho bisogno di una lapide, di un cimitero o di una messa di commemorazione in chiesa per continuare ad amarli e ricordarli.

In fondo, Gesù morì il venerdì pomeriggio e già la domenica non era più nel luogo della sua sepoltura: vorrà pur dire qualcosa... o no? ;) 
[Lui è risorto, so che non fa testo, ma mi piace stuzzicare mia sorella!]

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